Garanzie e trasparenza sull'inceneritore

06/11/2010 - Comunicato stampa

Legambiente ritiene che la controversa questione del piano economico-finanziario dell'inceneritore in costruzione a Ugozzolo debba indurre le istituzioni (Provincia e Comune) e l'azienda Iren ad un'assunzione generale di responsabilità sul tema delle garanzie e della trasparenza, che costituiscono la base imprescindibile della realizzazione di un impianto di questo tipo sul territorio.

Non è possibile infatti che i soggetti coinvolti in questo progetto (ciascuno per la propria parte di responsabilità) abbiano, di fatto, non solo smesso di comunicare alla cittadinanza le ragioni di questo impianto ma, ancor più grave, abbiano disatteso la prosecuzione di un percorso di confronto incentrato sulla garanzia e la trasparenza.

Quali sono le garanzie ambientali, di salute pubblica e di sicurezza che saranno prese? Quanto costerà realmente questo progetto? Da dove arriveranno i rifiuti speciali? Queste sono le domande principali.

Al silenzio delle istituzioni (chi più, chi meno) nel dibattito pubblico si aggiunge anche quello di Iren (come accaduto al recente incontro organizzato dal PD a Monticelli), una mancanza di rispetto che può dare adito a sospetti.

È curioso anche il fatto che Iren non abbia detto nulla - da due settimane - sulla circolazione della documentazione economico-finanziaria, dato che vi è la sensazione nell'opinione pubblica che non sia stata diffusa dall'azienda ma da una "talpa".

Se così fosse, questa circolazione impropria cosa dovrebbe far pensare? Si tratta di materiale informativo attendibile, già trasmesso alle istituzioni e quindi che poteva essere reso pubblico, oppure di "una polpetta avvelenata"?

Venendo al merito dei costi tutti hanno notato la discrepanza: anche tenendo scorporati i costi della rete del teleriscaldamento, si arriverebbe a un totale di 250 milioni di euro a fronte dei 170 dichiarati inizialmente, con uno scarto di 80 milioni. Le cose stanno così? E come mai? E, soprattutto, questo aumento inciderà sulla tariffa per i cittadini oppure no?

Legambiente inoltre vorrebbe sapere se dentro questi costi finali sono ricomprese anche le monetizzazioni ai Comuni per le compensazioni ambientali derivanti dal nuovo inceneritore. Stiamo parlando dei 30 milioni da distribuire in vent'anni ai Comuni di Parma, Sorbolo, Torrile e Colorno, e degli ulteriori 2,9 milioni già ricevuti due anni fa dal Comune di Parma.

A tutte queste domande, troppe, è necessario non solo che vengano fornite risposte puntuali ma è altresì improrogabile, e quantomai doveroso, che tutti i soggetti in gioco, istituzioni e Iren, riprendano a confrontarsi con continuità e trasparenza con la cittadinanza.

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