La rievoluzione non si ferma: Vetro, da rifiuto a risorsa

Il vetro è un materiale di uso comune che fa parte della nostra vita fin da tempi antichissimi. Non è ancora del tutto chiara la sua origine, ma i primi reperti ritrovati risalgono al XIII secolo a.C. in Mesopotamia e si tratta di piccoli oggetti ornamentali, realizzati con vetro fuso intorno a un nucleo di argilla (tecnica de nucleo friabile).  Con l’introduzione successiva delle tecniche di colatura in stampo e della soffiatura si diffonde sempre più, dando forma ai più svariati generi di oggetti e facendosi strada fino ai giorni nostri grazie alle sue utili caratteristiche di trasparenza, inalterabilità chimica, igiene, impermeabilità, versatilità e sostenibilità ambientale.

La maggior parte del vetro viene impiegato oggigiorno nella produzione di contenitori, materiale da costruzione o decorativo. Nel 2018, secondo il consorzio per il riciclo del vetro (CoReVe), in Italia sono state prodotte 4,2 tonnellate di vetro cavo, prevalentemente bottiglie. Più del 76% del materiale raccolto a fine vita viene inoltre riciclato, facendo guadagnare al nostro paese il secondo posto sul podio europeo dopo la Germania. Il vetro è un solido amorfo costituito prevalentemente da ossido di silicio e soda, particolarmente adatto al riciclo. Può infatti essere riciclato all’infinito senza perdite di materia o di livello qualitativo. Ogni anno sono circa 10 miliardi i contenitori in vetro riciclato prodotti in Italia.

Ma come funziona il riciclo del vetro? Il ciclo integrato dei rifiuti parte, come sempre, dalla raccolta differenziata da parte dei cittadini. Il vetro smaltito negli appositi contenitori viene poi portato ai centri di trattamento specializzati, dove subisce i processi di selezione e macinazione. La selezione avviene in diversi step di cernita, sia manuali che meccanici, che permettono la separazione del vetro  da altri materiali contaminanti e corpi estranei (metalli, ceramica, porcellana, plastica). Il vetro così selezionato, pulito e macinato diventa materia prima seconda, il rottame, pronto per una nuova fusione con una resa del 100% e senza perdita di qualità rispetto ai prodotti ottenuti da materie prime vergini. Il riciclo presenta inoltre numerosi vantaggi, sia a livello economico che di sostenibilità ambientale. Secondo i dati CoReVe, l’utilizzo del rottame di vetro nel 2018 ha permesso un risparmio energetico pari a 350 milioni di m3 di metano, evitato l’emissione di 2 milioni di tonnellate di CO2 ed evitato il consumo di 3 milioni di tonnellate di materie prime tradizionali. Tutto questo a fronte di un risparmio di 235 milioni sullo smaltimento. Riciclare il vetro conviene proprio a tutti!

Raccolta differenziata: vetro e falsi amici. Vediamo ora come effettuare una corretta raccolta differenziata del vetro e quali sono gli errori da evitare per non andare ad interferire con il processo di riciclo.

  • Ceramica. La ceramica ha una temperatura di fusione superiore a quella del vetro e non va buttata insieme a quest’ultimo, ma nell’indifferenziato. Se residui di ceramica sfuggono ai processi di vagliatura, infatti, possono creare masse solide durante il processo di rifusione che formano difetti e intrusioni nei nuovi imballaggi e aumentano il pericolo di rottura.

 

  • Cristallo. Il cristallo è un vetro particolare con un alto contenuto di piombo, un metallo pesante la cui presenza negli imballaggi è limitata da legislazioni europee. Anche solo pochi frammenti di cristallo possono quindi rendere inutilizzabile per il riciclo grandi quantità di rottame.

 

  • Pyrex. Come la ceramica, questo materiale ha un punto di fusione più alto del vetro da imballaggio e può comprometterne il riciclo.

 

  • Nell’indifferenziato vanno anche: specchi, lampadine, porcellane. Grandi quantitativi possono invece essere conferiti presso le isole ecologiche.

 

  • Solo imballaggi, ma puliti. Ricapitolando, solo gli imballaggi di vetro (bottiglie e vasetti) vanno conferiti nella raccolta differenziata. Lastre e altri oggetti di vetro vanno invece smaltiti all’isola ecologica. Scartati tutti i falsi amici, bisogna però anche assicurarsi di conferire imballaggi puliti, senza residui di cibo, e di eliminare eventuali accessori di altri materiali facilmente asportabili come tappi, collarini di plastica o etichette.

Ricorda inoltre che le regole per il corretto smaltimento dei rifiuti possono variare da Comune a Comune. Consulta il Rifiutologo di Iren a questo LINK per eventuali dubbi relativi al Comune di Parma!

Ricorda: se smaltiti e recuperati correttamente i rifiuti possono costituire un’ottima risorsa!

Articolo di Marta Lauro per Legambiente Parma

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