A seguito della presentazione in VI Commissione consiliare “Lavori pubblici” del Comune di Parma del Masterplan del progetto di “restyling” del Parco della Cittadella, avvenuto martedì 28 settembre, è stata indetta una conferenza stampa, ieri 02 ottobre 2020 presso i portici della nostra sede.
Il progetto di restyling risale al 2017 ed è tornato a preoccupare i cittadini in seguito ad alcune recinzioni apparse nel Parco durante l’estate, questo ha portato i portavoce di Europa Verde ad interpellare le associazioni e ad analizzare in profondità il masterplan pubblicato, di seguito l’articolo di repubblica sul lancio del progetto:
https://parma.repubblica.it/cronaca/2017/04/21/news/parma_ecco_il_restyling_della_cittadella-163562931/
Dallo studio del masterplan sono nate delle osservazioni che hanno portato alla partecipatissima commissione consiliare di giorno 28,.
https://parma.repubblica.it/cronaca/2020/09/30/news/parma_scontro_in_commissione_sul_progetto_della_cittadella-268950747/
La conferenza di ieri è stata molto partecipata nonostante la pioggia e ha evidenziato la forte necessità di una maggiore trasparenza sul progetto in realizzazione e una maggiore esigenza di coinvolgimento della cittadinanza. Le parole di Laura Dello Sbarba di ADA, Fausto Pagnotta, docente dell’università di Parma (sociologia dei processi comunicativi per la rigenerazione urbana), Anna Kauber , Ximena Malaga Palacio portavoce di Europa Verde e Marta Mancuso, presidente Legambiente Parma hanno toccato diversi aspetti, riassunti in un documento che è stato distribuito ai presenti (è possibile richiederlo inviando una email a info@legambienteparma.it)
Condividiamo le Parole di Anna Kauber, anche prezioso membro del nostro direttivo:
La cultura ambientalista tratta il tema della natura in considerazione dei contesti specifici dove questa si esprime e prende forma, secondo una visione ampia e attenta alla conservazione della natura, del patrimonio culturale, delle qualità dell’ambiente di vita, misurandosi sempre con le differenti caratteristiche ed esigenze particolari dei luoghi.
Il Parco della Cittadella è una “presenza” antica della città, nato da un lungo processo di stratificazione evolutiva (formale e materica) e quindi dalla stretta relazione fra architettura preesistente e natura. Gli alberi e i manti erbosi (“materia vivente” di immensa valenza ecologica) organizzano la trama spaziale del sito con grande efficacia, esaltano il monumento e ne sono diventate parti integranti. Le preesistenze architettoniche e l’opera di ‘naturalizzazione’ sono quindi percepite dalla collettività cittadina come spazio-ambiente unico. In quest’epoca geologica chiamata ‘antropocene’, è proprio il limitato segno antropico, la sua immagine NON costruita e di (apparente) ‘naturalità spontanea’ a rendere unico e speciale lo “spirito del luogo” della Cittadella, tanto cara a tutti i cittadini e ammirata dagli stranieri in visita. Un parco esemplare di alberature e prati liberi, con pochi, semplici attraversamenti, la cui concezione, nelle dovute proporzioni, possiamo paragonare a Hyde Park a Londra, o Central Park, parte settentrionale, a New York e/o a tanti altri parchi europei, anche di recente formazione (Parco André Citroen a Parigi o Maobit a Berlino).
La sua spazialità aperta e, tranne poche eccezioni, priva di una specifica destinazione d’uso, si adegua in modo versatile alla fruizione spontanea e diversificata di tutti i cittadini, adattandosi alle differenti esigenze della componente sociale (differenziata per età, per etnia, per bisogni e modalità di fruizione). Luogo molto amato e frequentato, dal forte valore identitario e di memoria collettiva, questo nostro Parco cittadino è l’espressione perfettamente riuscita e consolidata di un equilibrato sistema natura-cultura il quale – nella propria storicizzata organizzazione fisica, simbolica e formale – risulta pienamente rispondente ai bisogni sociali della comunità e alle necessità più urgenti delle nuove sfide ambientali e climatiche.
Per tutti questi motivi, ne chiediamo la completa tutela e salvaguardia, partendo dalla sua attuale forma/immagine integrale e arrivando alla biodiversità delle sue singole componenti vegetali costitutive, di suolo, di alberi, di cespugli e di prati.
La presidente Marta Mancuso, ha concluso esprimendo le preoccupazioni relative all’impermeabilizzazione del suolo, in particolare rispetto all’uso verso cui è orientata la progettazione:
Nell’eventualità si vogliano fare degli eventi, non sono i parchi a doversi adattare agli eventi, ma gli eventi a doversi adattare ai parchi. E’ necessario ripensare e rimodulare l’uso dei parchi, non è più possibile pensare che se un mezzo che passa su un prato porta alla formazione di fango, allora piuttosto che eliminare il passaggio dei mezzi si asfalta il prato. Non possiamo più permetterci di non pensare alle conseguenze che il continuo consumo di suolo comporta, soprattutto in un’area come quella del parmense, già fortemente martoriata da questo punto di vista
Di seguito alcuni degli articoli che hanno parlato della conferenza e dei diversi interventi:
https://www.ilparmense.net/associazioni-ambientaliste-parma-no-progetto-nuova-cittadella/
https://parma.repubblica.it/cronaca/2020/10/02/news/restylong_della_citttadella_a_parma_gli_ambientalisti_non_mollano_il_comune_faccia_un_passo_indietro_-269219926/
https://www.gazzettadiparma.it/gweb/2020/10/03/news/gli_ambientalisti_no_a_questo_restyling_troppo_cemento_-4318589/
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