Dal tempo del coraggio al tempo della coerenza: la mobilitazione associativa per la ripartenza del Paese
/0 Commenti/in news /da sercivXX Assemblea dei circoli Legambiente
26- 31 ottobre 2020
Come ogni anno con l’autunno arriva anche il nostro consueto appuntamento di scambio, confronto e discussione interna. Quest’anno siamo giunti alla XX Assemblea nazionale dei circoli, un’edizione speciale, anche per le sue le modalità di svolgimento dettate dal periodo particolare che stiamo vivendo.
Il prorogarsi dell’emergenza Covid-19 e delle disposizioni governative a riguardo non consentono di riuscire ad organizzare la nostra Assemblea dei circoli in presenza. Abbiamo quindi scelto la formula di partecipazione on line. Ci attrezzeremo con le piattaforme e le formule migliori per garantire la partecipazione più semplice ed efficace per tutti.
Continua intanto, come abbiamo iniziato a fare dalla scorsa primavera durante il lock-down, l’attività di formazione interna con incontri, seminari e appuntamenti online, una modalità che favorisce il confronto e la partecipazione di circoli provenienti da diverse parti d’Italia. Su questo vi invitiamo a continuare a segnalarci gli incontri che avete in programma e a proporne di nuovi così da poterli condividere con tutta l’associazione.
Vi informo infine che stiamo pianificando un’assemblea aperta a tutti i circoli nel fine settimana del 7-8 e 9 maggio 2021 in presenza per tornare a confrontarci e a scambiarci esperienze ma soprattutto a vederci tutti insieme e di persona. Chiaramente l’appuntamento lo confermeremo più in là in base a come evolve l’attuale emergenza sanitaria.
L’obiettivo dell’assemblea dei circoli 2020 è quello di riprendere la discussione collettiva sulle 5 sfide congressuali: un confronto importante e necessario per restituire il lavoro avviato al congresso e portato avanti in questi mesi, aggiornandolo e attualizzandolo alla luce dell’attuale dibattito sul recovery plan italiano e sul Next Generation EU e sulle scelte che condizioneranno dal punto di vista economico, ambientale e sociale i prossimi anni.
Anche se la modalità online richiede contributi e interventi sintetici e puntuali, vista la modalità di svolgimento online degli incontri, i seminari saranno strutturati per garantire la massima partecipazione e il contributo attivo dei circoli, sia nella messa a comune delle esperienze che sul piano del confronto e della discussione.
La distribuzione degli incontri durante tutta la settimana ci permette inoltre di facilitare la partecipazione e la concentrazione sui vari temi.
Di seguito la presentazione dei seminari tematici e dell’assemblea plenari.
Lunedì 26 ottobre dalle 17 alle 20
Lotta alla crisi climatica
Con Edoardo Zanchini, Vicepresidente e il gruppo di lavoro tematico
La transizione energetica verso le fonti rinnovabili e l’azzeramento delle emissioni di gas serra è una sfida su cui il Pianeta deve assolutamente accelerare per evitare impatti sociali e economici drammatici. Discuteremo delle priorità su cui lavorare nei prossimi anni per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo: comunità energetiche, mobilità urbana sostenibile, biodiversità agricola e naturale. Ci confronteremo sulle iniziative da portare avanti, parleremo di alleanze, di mobilitazione e di partecipazione dei cittadini.
Martedì 27 ottobre dalle 17 alle 20
Economia circolare e civile
Con Giorgio Zampetti, Direttore generale e il gruppo di lavoro tematico
È arrivato il momento per la transizione ecologica dell’economia e del mondo del lavoro. Ci lavoreremo su tre priorità: l’economia circolare, che rappresenta il fronte più avanzato per il cambio del paradigma economico che deve essere accompagnato da regole, impianti e un mercato che ne garantiscano lo sviluppo; la cittadinanza attiva in favore di una finanza compatibile con fattori ambientali, sociali e di corretta gestione d’impresa (ESG); la costruzione di un tessuto economico civile praticato nei territori inclusivo, partecipato e sostenibile. L’incontro intende costruire alleanze nazionali, regionali e territoriali per affrontare il tema, far emergere e moltiplicare le buone pratiche e costruire strategie condivise per il raggiungimento degli obiettivi congressuali.
Mercoledì 28 ottobre dalle 17 alle 20
Ambiente e legalità
Con Enrico Fontana, Resp. Ambiente e legalità e il gruppo di lavoro tematico
Dal rilancio dell’Osservatorio nazionale Ambiente e legalità alla nuova campagna per la demolizione delle case abusive, dopo le norme approvate nel Decreto semplificazioni. Dalle vertenze sviluppate in collaborazione con i Centri di Azione giuridica alle attività di educazione su ambiente e legalità nelle scuole. Durante l’incontro verrà, inoltre, approfondita l’agenda di Legambiente nella lotta contro le ecomafie e discuteremo insieme le priorità associative da condividere.
Giovedì 29 ottobre dalle 17 alle 20
Giovani e partecipazione
Con Serena Carpentieri, Vicedirettrice e il gruppo di lavoro tematico
Il volontariato, il coinvolgimento e l’attivismo di sempre più persone è un elemento cruciale per la nostra associazione. Discuteremo delle priorità su cui lavorare nei prossimi anni: il rafforzamento dell’organizzazione, il miglioramento della comunicazione e la sperimentazione di nuove modalità di formazione e azione. Saranno presentate e discusse alcune proposte a cui hanno lavorato i giovani che hanno partecipato allo Youth Climate Meeting di settembre.
Venerdì 30 ottobre dalle 17 alle 20
Periferie e giustizia sociale
Con Vanessa Pallucchi, Vicepresidente e il gruppo di lavoro tematico
La pandemia ha evidenziato in maniera ormai innegabile la necessità di affrontare le disuguaglianze sociali e territoriali che colpiscono milioni di persone. Parliamo delle periferie urbane soggette a marginalità e degrado, che oggi, invece, possono essere nuovi spazi di integrazione e innovazione, e delle aree interne e dei borghi che vivono forti fenomeni di spopolamento e isolamento ma che vengono anche considerate le aree su cui investire per un nuovo ed equilibrato sviluppo del Paese. La sfida associativa è quella di essere presenti e attivi in questi territori in maniera più incisiva, costruendo alleanze e protagonismo dei cittadini per contrastare le ingiustizie ambientali e sociali e garantire a tutte e tutti l’accesso a una ricchezza comune fatta di qualità ambientale e sociale.
Sabato 31 ottobre dalle 9.30 alle 13.30
Assemblea plenaria: partecipano l’Assemblea dei delegati, il Consiglio nazionale e i Circoli.
Cercasi Green deal italiano disperatamente – Discussione sui contenuti e strumenti per una mobilitazione ampia, trasversale ed efficace
9.30: apertura dell’assemblea. Giorgio Zampetti, Direttore generale
9.45: restituzione dei seminari sulle priorità congressuali a cura dei Coordinatori
10.30: apertura della discussione. Stefano Ciafani, Presidente nazionale
La partecipazione è riservata a Circoli e soci di Legambiente.
E’ necessaria l’iscrizione agli appuntamenti compilando questo form entro il 22 ottobre. Riceverete il link e le istruzioni per collegarvi all’indirizzo e-mail che segnalerete nel form.
Vi aspettiamo numerosi per un confronto bello, interessante e costruttivo come sempre.
Torna al Cinema D’Azeglio a 10 anni dalla prima il film Il suolo minacciato
/0 Commenti/in cementificazione, consumo di suolo, news, territorio /da sercivLe associazioni promotrici: Il messaggio del film resta più che mai attuale. Manca ancora una legge nazionale contro il consumo di suolo e servono scelte più coraggiose per salvare quello della Food Valley
Proiezione martedì 6 ottobre alle ore 21.00 con ingresso libero – Seguirà dibatto con autore e associazioni
Martedì 6 ottobre alle ore 21.00 torna al Cinema D’Azeglio, a 10 anni dalla prima proiezione, il film documentario “Il suolo minacciato – Dalla Food Valley un allarme contro il consumo di territorio” diretto da Nicola Dall’Olio e prodotto nel 2010 da Legambiente e WWF Parma insieme a LIPU e al Circolo II Borgo.
Premiato al Festival Cinemambiente di Torino e vincitore del Via Emilia Doc Fest, il film ha avuto un’ampia diffusione in tutta Italia e continua tuttora ad essere proiettato per l’intatta attualità del suo messaggio.
Nonostante sia cresciuta la sensibilità sul tema, il consumo e l’impermeabilizzazione del suolo ad opera della espansione urbana e infrastrutturale non si è infatti fermato e continua a produrre pesanti impatti ambientali come documenta ogni anno ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel proprio rapporto annuale: nel 2019 sono stati 57 Km quadrati di suolo sigillati in Italia, al ritmo di 2 metri quadrati al secondo.
Purtroppo, nella classifica al contrario di chi consuma più suolo, la Food Valley parmense negli ultimi anni si è ritrovata ai primi posti, in gran parte a causa della realizzazione della bretella autostradale Fontevivo – Trecasali e delle opere stradali connesse.
Impermeabilizzare suolo, oltre a ridurre irreversibilmente la capacità produttiva agricola, comporta la perdita di biodiversità e di fondamentali servizi ecosistemici che si traducono in costi collettivi e in aumento di fattori di rischio, come ad esempio quello idraulico. Proprio per questo l’Unione Europea ha fissato l’obiettivo del saldo zero di consumo di suolo entro il 2050. L’obiettivo europeo non è stato però ancora recepito a livello nazionale. Dal 2011 sono stati depositati e discussi in Parlamento diversi disegni di legge per il contrasto al consumo di suolo, ma nessuno di questi è stato mai approvato.
In Emilia-Romagna è stata adottata nel 2017 una legge urbanistica che assume formalmente l’obiettivo del saldo zero di consumo di suolo, ma proprio di recente l’assemblea legislativa regionale ha votato una modifica della legge che proroga da 3 a 4 anni la durata delle previsioni di espansione urbana dei previgenti piani regolatori comunali. La legge inoltre esclude dal conteggio del consumo di suolo quello causato dalle opere infrastrutturali.
Gli stessi segnali contraddittori tra obiettivi generali e scelte attuative si ritrovano nel Piano strutturale del Comune di Parma che se, da un lato, ha ridotto le previsioni in alcune aree, dall’altro, prefigura una forte occupazione di suolo sull’asse dell’infrastruttura aeroportuale.
Il tema del film rimane quindi quanto mai attuale. La proiezione sarà occasione per fare il punto su cosa è effettivamente cambiato in questi dieci anni e su cosa occorre ancora fare per fermare il consumo di suolo in un’epoca in cui si è capita l’importanza di avere garantita la sicurezza alimentare. Alla fine del film ne parleranno l’autore Nicola Dall’Olio e le associazioni promotrici Legambiente Parma, WWF Parma, Circolo Il Borgo e LIPU. Modera l’incontro Francesco Dradi.
La proiezione si terrà nel rispetto delle disposizioni anti-Covid-19. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. E’ gradita la registrazione on-line attraverso il seguente modulo:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSdbPQmGDM54Rc3wq4SpUKbdnnuk-ETQ-pIk-PHN623hEN7yFQ/viewform
QUALE FUTURO PER LA CITTADELLA DI PARMA?
/0 Commenti/in cementificazione, consumo di suolo, news, territorio, verde /da Marta MancusoA seguito della presentazione in VI Commissione consiliare “Lavori pubblici” del Comune di Parma del Masterplan del progetto di “restyling” del Parco della Cittadella, avvenuto martedì 28 settembre, è stata indetta una conferenza stampa, ieri 02 ottobre 2020 presso i portici della nostra sede.
Il progetto di restyling risale al 2017 ed è tornato a preoccupare i cittadini in seguito ad alcune recinzioni apparse nel Parco durante l’estate, questo ha portato i portavoce di Europa Verde ad interpellare le associazioni e ad analizzare in profondità il masterplan pubblicato, di seguito l’articolo di repubblica sul lancio del progetto:
Dallo studio del masterplan sono nate delle osservazioni che hanno portato alla partecipatissima commissione consiliare di giorno 28,.
La conferenza di ieri è stata molto partecipata nonostante la pioggia e ha evidenziato la forte necessità di una maggiore trasparenza sul progetto in realizzazione e una maggiore esigenza di coinvolgimento della cittadinanza. Le parole di Laura Dello Sbarba di ADA, Fausto Pagnotta, docente dell’università di Parma (sociologia dei processi comunicativi per la rigenerazione urbana), Anna Kauber , Ximena Malaga Palacio portavoce di Europa Verde e Marta Mancuso, presidente Legambiente Parma hanno toccato diversi aspetti, riassunti in un documento che è stato distribuito ai presenti (è possibile richiederlo inviando una email a info@legambienteparma.it)
Condividiamo le Parole di Anna Kauber, anche prezioso membro del nostro direttivo:
La cultura ambientalista tratta il tema della natura in considerazione dei contesti specifici dove questa si esprime e prende forma, secondo una visione ampia e attenta alla conservazione della natura, del patrimonio culturale, delle qualità dell’ambiente di vita, misurandosi sempre con le differenti caratteristiche ed esigenze particolari dei luoghi.
Il Parco della Cittadella è una “presenza” antica della città, nato da un lungo processo di stratificazione evolutiva (formale e materica) e quindi dalla stretta relazione fra architettura preesistente e natura. Gli alberi e i manti erbosi (“materia vivente” di immensa valenza ecologica) organizzano la trama spaziale del sito con grande efficacia, esaltano il monumento e ne sono diventate parti integranti. Le preesistenze architettoniche e l’opera di ‘naturalizzazione’ sono quindi percepite dalla collettività cittadina come spazio-ambiente unico. In quest’epoca geologica chiamata ‘antropocene’, è proprio il limitato segno antropico, la sua immagine NON costruita e di (apparente) ‘naturalità spontanea’ a rendere unico e speciale lo “spirito del luogo” della Cittadella, tanto cara a tutti i cittadini e ammirata dagli stranieri in visita. Un parco esemplare di alberature e prati liberi, con pochi, semplici attraversamenti, la cui concezione, nelle dovute proporzioni, possiamo paragonare a Hyde Park a Londra, o Central Park, parte settentrionale, a New York e/o a tanti altri parchi europei, anche di recente formazione (Parco André Citroen a Parigi o Maobit a Berlino).
La sua spazialità aperta e, tranne poche eccezioni, priva di una specifica destinazione d’uso, si adegua in modo versatile alla fruizione spontanea e diversificata di tutti i cittadini, adattandosi alle differenti esigenze della componente sociale (differenziata per età, per etnia, per bisogni e modalità di fruizione). Luogo molto amato e frequentato, dal forte valore identitario e di memoria collettiva, questo nostro Parco cittadino è l’espressione perfettamente riuscita e consolidata di un equilibrato sistema natura-cultura il quale – nella propria storicizzata organizzazione fisica, simbolica e formale – risulta pienamente rispondente ai bisogni sociali della comunità e alle necessità più urgenti delle nuove sfide ambientali e climatiche.
Per tutti questi motivi, ne chiediamo la completa tutela e salvaguardia, partendo dalla sua attuale forma/immagine integrale e arrivando alla biodiversità delle sue singole componenti vegetali costitutive, di suolo, di alberi, di cespugli e di prati.
La presidente Marta Mancuso, ha concluso esprimendo le preoccupazioni relative all’impermeabilizzazione del suolo, in particolare rispetto all’uso verso cui è orientata la progettazione:
Nell’eventualità si vogliano fare degli eventi, non sono i parchi a doversi adattare agli eventi, ma gli eventi a doversi adattare ai parchi. E’ necessario ripensare e rimodulare l’uso dei parchi, non è più possibile pensare che se un mezzo che passa su un prato porta alla formazione di fango, allora piuttosto che eliminare il passaggio dei mezzi si asfalta il prato. Non possiamo più permetterci di non pensare alle conseguenze che il continuo consumo di suolo comporta, soprattutto in un’area come quella del parmense, già fortemente martoriata da questo punto di vista
Di seguito alcuni degli articoli che hanno parlato della conferenza e dei diversi interventi:
https://www.ilparmense.net/associazioni-ambientaliste-parma-no-progetto-nuova-cittadella/
E’ possibile visualizzare alcune delle foto nella nostra pagina Facebook: